Il tempo presente ci chiama a occuparci di argomenti di drammatica attualità, l’emittente sulla quale avevate letto la prima intervista sulla personalità di Vladimir Putin, oggi mi chiede un secondo approfondimento, stavolta sfiorando le componenti più vicine a noi stessi. Sperando di fare cosa gradita vi trasmetto il link.
https://tg24.sky.it/mondo/2022/03/29/barrila-putin-ucraina-guerra-coraggio
Secondo round molto interessante, grazie a lei e all’intervistatrice.
Credo che l’isolamento elitistico cui ambiscono tanti personaggi di questo genere oltre ad esprimere una chiara “sindrome del marchese Del Grillo”, nascostamente, e più pesantemente, sia dettato dalla consapevolezza che in un reale e leale confronto nel mondo normale la loro pochezza sarebbe palese e si svelerebbe l’inganno.
Poi non è detto che il mondo normale sarebbe all’altezza della situazione, dipende dal grado di contiguità tra noi i Putin: gli ambiziosi codardi e invidiosi passano in un attimo dall’essere proni al capo a vilipenderne il cadavere.
Allargando il campo, la questione che avete posto di come selezionare la classe politica è serissima.
Tempo fa leggevo la domanda se fosse meglio avere buone leggi e cattivi governanti o viceversa. Posto che sarebbe meglio averli buono entrambi, nell’impossibilità penso sia meglio avere almeno buone leggi, ché possono in qualche modo proteggere ciascuno.
Sono preoccupanti le continue forzature nella legislazione (sui diritti, sui vincoli etici per chi riveste ruoli pubblici, sulla trasparenza degli atti pubblici…): oltre un certo limite davanti all’abuso non è più possibile essere protetti almeno formalmente dalla legge. In Russia è macroscopico: nel 2006 Anna Politkoskaja è stata uccisa, oggi la Novaja Gazeta è stato semplicemente chiuso “per legge”, nonostante il Nobel per la Pace a Muratov. Ma il meccanismo è in moto anche da noi. Per dire, il disastro sanitario messo a nudo dalla pandemia è figlio della “devolution” infilata in Costituzione per compiacere la Lega dei tempi d’oro: una legge stupida che ha dato mano libera a pessimi politici.
Caro Domenico, ogni argomento che avete toccato nell’intervista apre scenari spaventosi su tutto il nostro presente…
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Purtroppo, cara Giulia, il nostro compito in questa pagina è limitato, vorremmo solo ricordare che ogni atto di omissione apre la strada a delle persone inadatteì, le quali, quando arrivano nelle stanze dei bottoni, rimangono inadatte, non esistono grazie di stato, ognuno si porta dietro la propria valigia e il contenuto che aveva alla partenza. Se non c’era nulla pagheremo tutti.
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Ha ragione, scusi se ho straripato. Credo sia lo sgomento. D’altra parte, i
parafrasando il cantautore citato da Gaber, non temo (solo) Putin in sé, temo Putin in me.
Grazie
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Non è lei a straripare, cara Giulia, è la realtà che è immensa e ci rende tutti piccoli. Un caro saluto
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Grazie Domenico.
Capire non è detto che ci permetta ci proteggerci o proteggere.
Però, se devo sopportare la mia e la nostra impotenza, preferisco farlo con un minimo di consapevolezza, che il tuo sguardo, ampio e profondo, mi aiuta a costruire.
Se poi la consapevolezza sarà un seme che germoglia nella nostra comunità, forse i nostri nipoti sanno salvi, sennò avremo almeno camminato eretti, da uomini.
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Grazie a te Bruno, nelle tue parole è disegnato il perimetro dei nosrti compiti, quando non abbiamo in mano leve decisive.
Impegnarsi a capire è un passo avanti enorme. Ti ringrazio
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