Buongiorno, non mi addentro nel discorso dei fanatismi religiosi, perché sono ignorante in materia, voglio invece raccontare di una discussione avuta con un educatore di religione cattolica, riguardo al rispetto delle tradizioni culturali e religiose di altre fedi, in cui è previsto il matrimonio combinato di ragazze giovani ( giovanissime per la nostra consuetudine occidentale), con uomini maturi per interesse delle famiglie. Stavamo parlando di ragazze nate, cresciute e studentesse in Italia. Secondo lui la situazione è giusta, perché rientra nella loro cultura. Mi chiedo: dove è il rispetto della persona, della libertà di scelta, della libertà di amare predicata nel nostro Vangelo? Come possiamo accettare che queste ragazze cresciute tra noi, assaporando la libertà delle loro amiche, siano lasciate a quel destino?
Cara Maria, mi spiace si dia dell’ignorante, temo che l’educatore cattolico da lei citato, in materia di ignoranza darebbe dei punti a me e a lei messi assieme. Le posizione della persona che lei cita, a maggior ragione se si tratta davvero di un educatore, sono indifendibili, come lei intuisce benissimo, ma è proprio questo il punto: se dalla cultura cristiana arrivano questi messaggi, che avallano la violazione di diritti così importanti, dobbiamo chiederci quale può essere il futuro delle religioni, quale può essere il loro contributo alla promozione della persona. Si tenga la sua ignoranza (presunta), cara Maria, e lasci all’educatore la sua “sapienza”. Naturalmente non gli affidi i suoi figli. Girerò il suo messaggio a qualcuno di quei vescovi che non perdono occasione per domandarmi come mai le chiese si svuotano.
La ringrazio e le auguro una buona serata
“Immagina che non ci sia alcuna nazione. Non è difficile da fare. Niente per cui uccidere o morire. E anche nessuna religione. Immagina tutte le persone vivere la vita in pace”.
John Lennon, pensando a un mondo di pace, desiderava l’assenza di ogni religione, dalla faccia della terra.
L’accusa decisamente forte e palese, è che le diverse credenze siano, nell’umanità, fattori di scontri e conflitti.
Non sono tanto le differenti religioni a creare stermini, ma il fanatismo che non è mai espressione di fede, ma di oppressione e soprusi.
Ritengo sia essenziale il dialogo tra religioni, collaborando per la convivialità pacifica delle differenze.
Purtroppo la fede diviene spesso motivo di strumentalizzazione per altri fini, specie personali e in totale assenza di rispetto di ogni alterità.
Grazie,Domenico.
Un abbraccio,Mila.
Cara Mila, purtroppo nelle religioni vi sono tutti gli ingredienti per fare a botte, poiché, per definizione, il dio di ciascuno è l’unico possibile. Occorre un grande sforzo di immedesimazione e di intelligenza per inattivare ciò che divide.
Nel bellissimo libro di Carlo Carretto, “Lettere dal deserto”, c’è un capitolo illuminante, intitolato “settarismo”, consiglio a chi può di leggerlo. lascia senza parole e apre molte linee di riflessione. Un abbraccio anche a te e grazie per il tuo contributo
Le scrivo utilizzando questo canale, sperando di non essere inopportuna.
In questi giorni, tribunali diversi si sono espressi in modo opposto rispetto alla questione dell’omogenitorialità, togliendo o confermando i diritti di genitori ma soprattutto dei loro bambini che hanno visto il loro destino determinato, come in una roulette russa, dall’apertura mentale di chi era deputato a decidere la legittimità della loro esistenza.
Sempre pochi giorni fa, il Papa si è espresso con parole durissime su quella che lui ha chiamato ” ideologia del gender” che porterebbe, a suo dire, all’appiattimento della società, all’eliminazione delle differenze uomo- donna, uniformando tutti in un indistinto magma.
Ma non è l’opposto? Far valere la posizione di chi non si uniforma ad uno dei due poli tradizionalmente interpretati, di chi non si sente aderente ad una casella non è forse un riconoscimento della diversità di essere dell’ umano? Io ho trovato le parole del Papa molto gravi, trasmesse nei principali notiziari senza valutarne il peso sulla vita di molti . Fanno gioco ad un certo tipo di politica e politicanti (purtroppo maggioranza oggi) che nel nostro paese sembrano far fatica ad accettare il diverso, che lo sia per sessualità, nazionalità, colore della pelle.
Sono ancor più necessarie quindi le voci di figure autorevoli e di rilievo come lei a far da contrappeso a tante parole di esclusione, a far sentire meno soli e non sbagliati quelli che devono conquistare il diritto di essere riconosciuti per ciò che nei fatti sono già: famiglia.
Grazie per l’attenzione e ancor di più per il suo prezioso lavoro.
Gentile Michela, le sue parole valgono già come risposta. Le preoccupazioni che manifesta sono le mie e di tante altre persone di buona volontà, come può evincere leggendo le pagine di questo blog, e sono preoccupazioni grandi, accompagnate dallo sconcerto che suscitano le fonti di queste aggressioni all’unicità -acclarata senza dubbio alcuno dalla scienza- della persona, la cui ricchezza è annidata proprio nella varietà con cui si esprime. L’ideologia gender è un falso, non esiste, ma a qualcuno fa comodo cavalcarla, soprattutto ai gruppi integralisti, pieni zeppi di persone irrisolte e arroganti che vorrebbero insegnare alla Natura come funzionare. Il Papa, purtroppo, fa da cassa di risonanza a tali pretese malate.
Per quanto riguarda i pronunciamenti dei tribunali sui diritti delle coppie omogenitoriali e dei loro bambini, siamo di fronte a una grande confusione, che si risolve, anche qui, in una lesione della dignità dei soggetti. La vita, comunque ci raggiunga, è vita, sempre, quando arriva dovremmo solo esultare ed educarla a rispettare quella che, in tutte le forma, la circonda.
Troppo comodo tifare solo per un frammento di essa, ideologicamente, e poi dimenticarsene quando indossa le scarpe e comincia a camminare o quando sale su un barcone in cerca di speranza. Grazie mille e un caro saluto
Buongiorno, non mi addentro nel discorso dei fanatismi religiosi, perché sono ignorante in materia, voglio invece raccontare di una discussione avuta con un educatore di religione cattolica, riguardo al rispetto delle tradizioni culturali e religiose di altre fedi, in cui è previsto il matrimonio combinato di ragazze giovani ( giovanissime per la nostra consuetudine occidentale), con uomini maturi per interesse delle famiglie. Stavamo parlando di ragazze nate, cresciute e studentesse in Italia. Secondo lui la situazione è giusta, perché rientra nella loro cultura. Mi chiedo: dove è il rispetto della persona, della libertà di scelta, della libertà di amare predicata nel nostro Vangelo? Come possiamo accettare che queste ragazze cresciute tra noi, assaporando la libertà delle loro amiche, siano lasciate a quel destino?
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Cara Maria, mi spiace si dia dell’ignorante, temo che l’educatore cattolico da lei citato, in materia di ignoranza darebbe dei punti a me e a lei messi assieme. Le posizione della persona che lei cita, a maggior ragione se si tratta davvero di un educatore, sono indifendibili, come lei intuisce benissimo, ma è proprio questo il punto: se dalla cultura cristiana arrivano questi messaggi, che avallano la violazione di diritti così importanti, dobbiamo chiederci quale può essere il futuro delle religioni, quale può essere il loro contributo alla promozione della persona. Si tenga la sua ignoranza (presunta), cara Maria, e lasci all’educatore la sua “sapienza”. Naturalmente non gli affidi i suoi figli. Girerò il suo messaggio a qualcuno di quei vescovi che non perdono occasione per domandarmi come mai le chiese si svuotano.
La ringrazio e le auguro una buona serata
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“Immagina che non ci sia alcuna nazione. Non è difficile da fare. Niente per cui uccidere o morire. E anche nessuna religione. Immagina tutte le persone vivere la vita in pace”.
John Lennon, pensando a un mondo di pace, desiderava l’assenza di ogni religione, dalla faccia della terra.
L’accusa decisamente forte e palese, è che le diverse credenze siano, nell’umanità, fattori di scontri e conflitti.
Non sono tanto le differenti religioni a creare stermini, ma il fanatismo che non è mai espressione di fede, ma di oppressione e soprusi.
Ritengo sia essenziale il dialogo tra religioni, collaborando per la convivialità pacifica delle differenze.
Purtroppo la fede diviene spesso motivo di strumentalizzazione per altri fini, specie personali e in totale assenza di rispetto di ogni alterità.
Grazie,Domenico.
Un abbraccio,Mila.
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Cara Mila, purtroppo nelle religioni vi sono tutti gli ingredienti per fare a botte, poiché, per definizione, il dio di ciascuno è l’unico possibile. Occorre un grande sforzo di immedesimazione e di intelligenza per inattivare ciò che divide.
Nel bellissimo libro di Carlo Carretto, “Lettere dal deserto”, c’è un capitolo illuminante, intitolato “settarismo”, consiglio a chi può di leggerlo. lascia senza parole e apre molte linee di riflessione. Un abbraccio anche a te e grazie per il tuo contributo
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Gentile Domenico,
Le scrivo utilizzando questo canale, sperando di non essere inopportuna.
In questi giorni, tribunali diversi si sono espressi in modo opposto rispetto alla questione dell’omogenitorialità, togliendo o confermando i diritti di genitori ma soprattutto dei loro bambini che hanno visto il loro destino determinato, come in una roulette russa, dall’apertura mentale di chi era deputato a decidere la legittimità della loro esistenza.
Sempre pochi giorni fa, il Papa si è espresso con parole durissime su quella che lui ha chiamato ” ideologia del gender” che porterebbe, a suo dire, all’appiattimento della società, all’eliminazione delle differenze uomo- donna, uniformando tutti in un indistinto magma.
Ma non è l’opposto? Far valere la posizione di chi non si uniforma ad uno dei due poli tradizionalmente interpretati, di chi non si sente aderente ad una casella non è forse un riconoscimento della diversità di essere dell’ umano? Io ho trovato le parole del Papa molto gravi, trasmesse nei principali notiziari senza valutarne il peso sulla vita di molti . Fanno gioco ad un certo tipo di politica e politicanti (purtroppo maggioranza oggi) che nel nostro paese sembrano far fatica ad accettare il diverso, che lo sia per sessualità, nazionalità, colore della pelle.
Sono ancor più necessarie quindi le voci di figure autorevoli e di rilievo come lei a far da contrappeso a tante parole di esclusione, a far sentire meno soli e non sbagliati quelli che devono conquistare il diritto di essere riconosciuti per ciò che nei fatti sono già: famiglia.
Grazie per l’attenzione e ancor di più per il suo prezioso lavoro.
Michela Monteodorisio
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Gentile Michela, le sue parole valgono già come risposta. Le preoccupazioni che manifesta sono le mie e di tante altre persone di buona volontà, come può evincere leggendo le pagine di questo blog, e sono preoccupazioni grandi, accompagnate dallo sconcerto che suscitano le fonti di queste aggressioni all’unicità -acclarata senza dubbio alcuno dalla scienza- della persona, la cui ricchezza è annidata proprio nella varietà con cui si esprime. L’ideologia gender è un falso, non esiste, ma a qualcuno fa comodo cavalcarla, soprattutto ai gruppi integralisti, pieni zeppi di persone irrisolte e arroganti che vorrebbero insegnare alla Natura come funzionare. Il Papa, purtroppo, fa da cassa di risonanza a tali pretese malate.
Per quanto riguarda i pronunciamenti dei tribunali sui diritti delle coppie omogenitoriali e dei loro bambini, siamo di fronte a una grande confusione, che si risolve, anche qui, in una lesione della dignità dei soggetti. La vita, comunque ci raggiunga, è vita, sempre, quando arriva dovremmo solo esultare ed educarla a rispettare quella che, in tutte le forma, la circonda.
Troppo comodo tifare solo per un frammento di essa, ideologicamente, e poi dimenticarsene quando indossa le scarpe e comincia a camminare o quando sale su un barcone in cerca di speranza. Grazie mille e un caro saluto
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