Avviso importante agli iscritti

Qualcuno ricorderà che un paio di anni fa erano state cancellate tutte le iscrizioni. Un provvedimento in sintonia con le finalità di questo blog, pagina di servizio che non necessita di grandi numeri, ma soprattutto non necessita di compagni di viaggio poco interessati.

Oggi non ripeteremo la procedura precendente, che in qualche modo aveva penalizzato proprio chi il blog lo segue regolarmente e in modo attivo.

Mi limito a chiedere solo a chi non fosse particolarmente interessato di cancellare la propria iscrizione. Un invito cortese nel rispetto del mio impegno.

Un blog come questo richiede fatica, ricerca, approfondimento, verifiche. la maggior parte di voi apprezza la qualità delle proposte. Ovviamente non sono in grado di stabilire chi segue o meno il lavoro, ma guardo i numeri, che pure, secondo gli esperti, sono alti.

Proprio i numeri dicono che almeno un terzo degli iscritti frequenta poco le pagine, per questo l’invito a disiscriversi è rivolto a questi ultimi.

Grazie a tutti per la comprensione e un caro saluto. Domenico

18 pensieri riguardo “Avviso importante agli iscritti

  1. Grazie Domenico! Personalmente ritengo il suo blog uno stimolo alla riflessione, un appuntamento per fermarsi davanti ad un tema e raccogliere i suoi rimandi per farne “risorsa” educativa e personale. Perciò la ringrazio per la costanza e la generosità nell’offrire a chi segue il suo punto di vista.
    Con stima
    Antonella Alia

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    1. Grazie Antonella, mi sforzo di evitare che diventi un’abitudine, perché all’abitudine segue l’apatia e all’apatia il nulla.
      Il blog non è nato per questo. Un caro saluto

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  2. Caro Domenico ho molta stima del tuo lavoro, le tue riflessioni sono un “pungolo” per ragionare e pensare fuori dagli schemi consolidati. Sono tra quelli che poche volte lasciano un commento sul blog e forse rischio di apparire tra la schiera dei “non lettori”. Spesso, invece, uso le tue parole con amici e conoscenti per sottolineare una comune convinzione su come potremmo agire e vivere meglio in questa società, in questo Paese.

    In conclusione, grazie Alfonso

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    1. Caro Alfonso, il problema che cerco di porre è lo stesso che consegna le comunità in mani sbagliate, soprattutto in questo periodo. Parlo della fatica di sedersi e ragionare -questo blog è nato proprio per sedersi e ragionare- tutti dovremmo sentire l’impegno, qui e altrove, ovunque vi siano almeno due sedie. Nelle scorse settimane avevo scritto delle donne di Catania, in quella città e in molte altre non c’è mai stato un sindaco donna, proprio perché non ci si siede mai a ragionare, a porsi domande. Questo rende forti coloro che approfittano della frammentazione, della solitudine degli individui, per distruggere ciò che le persone di buona volontà cercano faticosamente di costruire. Quello delle donne di Catania è uno dei mille casi che registro nei miei giri lungo la Penisola. Occorre che ognuno investa un supplemento di sé, anche in questo straccio di pagina. Un caro saluto

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    1. Caro Giuseppe, ti ringrazio per la tua partecipazione, conosco la tua sensibilità, che ci spinge a gaurdare dalla stessa parte. Usi la parola “riflettere” che rappresenta il senso di questa pagina, ma il primom gradino della riflessione è esserci, “stare”, come recita il nome del blog. Nessuno sentirsi obbligato a restare iscritto, può consultare il blog anche episodicamente, ma quando qualcuno si iscrive mi impegna a mantenere la promessa iniziale e, di conseguenza, si impegna a rispettare la mia disponibilità. Un caro saluto

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  3. Buongiorno Domenico i suoi articoli sono interessanti aiutano a capire e fare chiarezza su tanti temi trattati,il bene che diffonde è tanto, magari qualcuno legge e non risponde ma sicuramente apprende cose utili,io non metterei mai limiti al bene che diffonde,il lavoro che svolge è utilissimo per umanità..un abbraccio a presto.

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  4. Buongiorno Domenico, conosci bene la mia storia…
    Senza di te avrebbe preso un’altra direzione…
    Ti ringrazio ogni giorno: mi stai dando una mano in questo complicato ruolo di nonna/ tutore di Sofia(16 anni appena compiuti, gli 2 in una comunità…)
    Grazie ai tuoi libri(ne faccio dono alle educatrici della struttura)grazie a quanto sottolinei per noi che leggiamo con interesse posso dire che sei indispensabile per poter affrontare con intelligenza, sensibilità e lungimiranza questa nuova prospettiva di vita.
    Sofia sa chi sta aiutando la sua nonna a stare al passo con lei …
    Ti auguro tanta salute.
    Ti abbraccio con riconoscenza.

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    1. Nonna Rosaria è la madonnina ai piedi della croce. Un pirata della strada, in permesso premio (dal carcere dove scontava un’altra pena per omicidio stradale), ubriaco al volante, le aveva ucciso sulla strada la sua unica figlia. Ci siamo inontrati a Cagliari, nel corso di un mia conferenza. Era venuta a farsi firmare una copia prima che io inziassi, perché a metà sarebbe andata via, a prelevare la nipotina orfana a scuola. Una bambina, oggi adolescnete, mai riemersa da quella tragedia. Non credo di avere mai fatto qualcosa per Rosaria, ne sono certo. Non è mai stata mia paziente, ma un semplice dono caduto sulla mia strada. Non ci siamo mai più rivisti, ma ogni tanto ci facciamo una chiacchierata al telefono per per mail, e ogni volta mi vergogno di me, che credo di avere occhi per vedere invece mi ritrovo discertamente cieco. Oggi Rosaria, vive nel ricordo della figlia e con mille domande sul futuro della nipote, la seconda vittima dell’incoscienza degli uomini. A me rimane la domanda sulle motivazione da cui era scaturito quel permesso “premio”. Cara Rosaria, grazie per la tua amicizia e cerca di superare i cento anni, devi portare lontano la tua “bambina”.

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  5. Caro Domenico.
    Io comprendo benissimo la tua richiesta. Banalizzando vuoi dire che è meglio essere di meno ma più motivati e inoltre che l’impegno che ci metti sia contraccambiato da partecipazione attiva (che ci sia una frequentazione del blog). Quel verbo che ami tanto sta nella richiesta a re-stare! Un caro saluto
    Armando

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  6. Salve Domenico, le tue parole sono sempre di grande aiuto nel mio lavoro con i bambini e le loro famiglie. Le tue riflessioni restano nella mia mente per giorni e mi accompagnano nei dialoghi e scambi con educatrici, insegnanti e genitori. Comprendo l’impegno che richiede. Ti ringrazio!

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    1. Cara Silvina, non è la mia fatica il problema, il blog comunque andrà avanti, proprio per gli argomenti che presenti tu, semplicemente mi sembrerebbe più produttivo per tutti, e soprattutto più rispettoso, che ognuno facesse la propria parte. Gia aprire il post è “fare la propria parte”. Ti ringrazio molto per le tue parole. Un caro saluto

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    1. Sono certo, cara Tamaara, che se tutti ci impegnassimo a essere dei ponti, i distruttori (non solo di ponti) avrebbero vita difficile.
      Un caro saluto

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  7. Mi pare che il tema che lei pone, dottore, vale a dire la ‘partecipazione attiva’ al blog, sia abbastanza emblematico di quel che accade anche fuori da qui.
    Provo a spiegarmi, mi corregga, naturalmente, se sbaglio.
    Lei ci dice, in sostanza, “ho avviato il blog per creare un terreno rispettoso di scambio”, per usare un aggettivo da lei coniato, un canale “bi-direzionale”. Anche perchè, diciamocelo, se le interessavano i numeri e basta, si apriva una pagina social e la “visibilità” era maggiore. Ma a lei interessa una interazione sana, non la saga dei fenomeni della consolle, quindi ha scelto un format serio e protetto, appunto il blog.
    Però sollecita una partecipazione più attiva, invitando le persone a partecipare maggiormente al dibattito.
    Ciò che accade qui a mio avviso riproduce un pò quello che accade “fuori”, dicevo. Una partecipazione rarefatta, o a intermittenza, o debole, o silente, da parte di chi, comunque, coltiva valori di solidarietà e di cooperazione, crea dei vuoti, grandi vuoti, e legittima altri ad occuparli, creando il terreno fertile per coloro che coltivano visioni individualiste, antisociali, sovraniste [Ogni riferimento a questo governo è del tutto voluto].
    Quindi, diamoci da fare. Qui e fuori di qui.

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    1. Caro Gianni, una delle tentazioni più insidiose, o forse un comodo alibi, è quella di credere che i problemi li debbano risolvere sempre gli altri, per questo siamo tiepidi all’impegno diretto. Il disimpegno su larga scala cui lei allude nasce proprio da questo presupposto.
      Lo vediamo in tutti i luoghi dove proprio la partecipazione dovrebbe costituire l’elemento fondamentale, trainante, dalla scuola fino alla politica.
      Il blog potrebbe anche non esistere, non cambierebbe molto, ma forse perderemmo un’opportunità per restare allenati alla responsabilità educativa e civile. Per questo continuo a fare memoria dei nostri doveri. Un caro saluto

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