In questi giorni è accaduto qualcosa di sconcertante. In realtà sta accadendo da qualche mese, ma non è un male in sé, qualora ci aiuti a capire che non tutto è uguale e che le nostre scelte determinano dei destini.
Oggi riflettiamo sul bullismo e sui presunti metodi di correzione proposti da una figura che dovrebbe pensare due volte quando parla, esattamente come noi quando votiamo.
https://tg24.sky.it/cronaca/2022/11/25/bulli-istituzioni-competenza-misura
Quanto avevamo bisogno, dottore, di queste parole!
Competenti, argomentate, con un fondamento scientifico e pure piene di umanità.
Un piccolo, ma potente risarcimento per l’umiliazione, stavolta il termine è corretto, che abbiamo subito noi italiani, ascoltando il titolare di quello che dovrebbe essere il dicastero più importante (e purtroppo invece non è nei pensieri di chi ci governa da decenni) esprimersi come uno zoticone qualsiasi.
Il ministro dovrebbe farlo lei, e costui portarle il caffè e intanto prendere appunti.
Un saluto e grazie, leggerla mi ha confortato.
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Temo, caro Gianni, che sia solo l’inizio, abbiamo represso questo lato oscuro di noi per decenni, ora si è liberato. Aspettiamoci innumerevoli repliche, perché l’origine la conosciamo bene e l’approdo è sempre lo stesso.
Possiamo solo augurarci che dopo la sberla segua il risveglio. È indispensabile. Grazie
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Sono inorridita, grazie Domenico per aver dato voce a quanti dissentono da queste dichiarazioni che nulla hanno a che fare con le parole pedagogia ed educazione. Trovo assordante il silenzio della scuola, forse rassegnata al susseguirsi di Ministri incompetenti e disastrosi. Con questo siamo alla frutta. Trovo orribile utilizzare la parola umiliazione come strumento educativo. Mi piacerebbe conoscere a quale luminare della pedagogia si é ispirato il ministro ….probabilmente a nessuno, perché di educazione non ne ha mai sentito parlare, pensandoo di sapere tutto.. Umiliare é sottomettere con la violenza, non é educare. Umiliarsi facendo lavori socialmente utili:, perché? Mi viene da dire: chi fa lavori socialmente utili si umilia aiutando il prossimo? Non c’è dignità nell’accudire un anziano, una persona con disabilità o sofferente? Chi svolge in modo professionale e con sacrificio un lavoro del genere si umilia?Non so Domenico, sono sempre più sconvolta da questo capovolgimento di valori.
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Cara Antonella, le sue parole, che sono quelle di un’insegnante, dovrebbero fare dimettere seduta stante colui che in linea
gerarchica è il capo di tutti gli insegnanti, che a loro volta sono coloro a cui affidiamo i bambini e i ragazzi italiani. Un orrore.
Un uomo il cui universo mentale, considerate anche alcune precedenti affermazioni, non meno gravi, fa davvero riflettere, ma forse le riflessioni andavano fatte prima di affidargli un incarico così decisivo. Grazie mille
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Quando ho letto le parole del Ministro dell’Istruzione la prima reazione è stata quella che capita da ragazzi quando ti senti incompreso dai genitori tanto da pensare di abitare mezzi diversi separati dal vetro di un acquario, per usare un’immagine di Levi.
Però, se genitori a volte “si capita” per fatti della vita, e non sempre si è adatti al ruolo, non è accettabile che “si capiti” Ministri, soprattutto se manca anche il discernimento su modi e tempi in cui aprire bocca.
Concordo appieno con lei e con i commenti di Gianni e Antonella. Si sta promuovendo una visione del mondo, dei rapporti e delle persone del tutto distorta.
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Cara Giulia, il fascismo è una cultura precisa, riconoscibile, si tratta di una deformazione della mente, che conduce
a non riconoscere l’altro e i suoi diritti, a pensare che tutto si possa risolvere stabilendo una pena.
L’episodio che coinvolge il ministro è la logica rappresentazione di questa premessa. Chi prende sotto gamba questi segnali si risveglierà presto, e non sarà un risveglio dolce. Grazie
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Grazie Domenico per la tua tenacia.
Testimoniare costantemente mantiene accesa la speranza di chi sta crescendo attorno a noi, giovane o anziano che sia.
E dà gusto alla nostra quotidianità: a volte un gusto amaro, ma è il sapore del sentirci vivi.
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Grazie a te per l’incoraggiamento, caro Bruno, si cerca perlomeno di fare memoria, di ricordare che non tutte le soluzioni sono equivalenti, una tentazione, quella di considerare tutto uguale, che non manca mai di presentare il conto.
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