Mi hai commosso caro Domenico, e non è la prima volta.
L’appartenenza, come il bisogno di giustizia e quello di senso, mi sembrano elementi naturalmente presenti in ognuno di noi fin dalla nascita: elementi necessari ad ognuno di noi per vivere, come l’aria e l’acqua.
Caro Bruno, quando anche i bambini diventano merce di scambio elettorale, per tenere legato a sé l’elettorato e le culture più arcaiche, siamo a un passo dalla regressione, e se per regredire basta un attimo, per rimettere la testa fuori dall’acqua e tornare a respirare la civiltà, occorrono decenni se non secoli. Grazie
Caro Domenico, avevo letto il suo articolo, forte di una grande chiarezza e verità. Nulla da aggiungere.
Oggi leggo le notizie sul tentativo di legiferare per restringere in carcere le madri con figli piccoli, per le quali sono attualmente previste (e poco attuate) misure alternative.
Sembra il gioco unisco i puntini: i bambini migranti morti per colpa propria e quelli nati qui che parlano in dialetto ma non hanno diritto alla cittadinanza; gli studenti che necessitano di umiliazione (sic); i figli di genitori “irregolari” che non hanno diritto ad una famiglia… ma cosa hanno fatto i bambini a questo governo per meritare tanto accanimento proprietario?
Cara Giulia, non si tratta di eventi casuali bensì di una cultura regressiva, precisa, coerente con alle spalle una chiara visione dell’uomo e dei diritti, concessione del potere e non attributi naturali. Tutta qui la differenza con la civiltà.
Grazie e buonanotte
..bella domanda..sarebbe “auspicabile” una buona legislazione in merito, che tuteli i bambini in primis e poi tanto, ma proprio tanto “buon senso”!
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Proprio così, gentile Carmen
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Mi hai commosso caro Domenico, e non è la prima volta.
L’appartenenza, come il bisogno di giustizia e quello di senso, mi sembrano elementi naturalmente presenti in ognuno di noi fin dalla nascita: elementi necessari ad ognuno di noi per vivere, come l’aria e l’acqua.
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Caro Bruno, quando anche i bambini diventano merce di scambio elettorale, per tenere legato a sé l’elettorato e le culture più arcaiche, siamo a un passo dalla regressione, e se per regredire basta un attimo, per rimettere la testa fuori dall’acqua e tornare a respirare la civiltà, occorrono decenni se non secoli. Grazie
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Nessuno può permettersi di negarli
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Non ci possono essere dubbi. Grazie mille
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Caro Domenico, avevo letto il suo articolo, forte di una grande chiarezza e verità. Nulla da aggiungere.
Oggi leggo le notizie sul tentativo di legiferare per restringere in carcere le madri con figli piccoli, per le quali sono attualmente previste (e poco attuate) misure alternative.
Sembra il gioco unisco i puntini: i bambini migranti morti per colpa propria e quelli nati qui che parlano in dialetto ma non hanno diritto alla cittadinanza; gli studenti che necessitano di umiliazione (sic); i figli di genitori “irregolari” che non hanno diritto ad una famiglia… ma cosa hanno fatto i bambini a questo governo per meritare tanto accanimento proprietario?
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Cara Giulia, non si tratta di eventi casuali bensì di una cultura regressiva, precisa, coerente con alle spalle una chiara visione dell’uomo e dei diritti, concessione del potere e non attributi naturali. Tutta qui la differenza con la civiltà.
Grazie e buonanotte
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