I nostri figli che sporcano l’arte per amore dell’ambiente

Cari amici iscritti al blog, da questa settimana la mia collaborazione con Skytg24 diventa sistematica, ragione per cui tutti i pezzi che usciranno su quella testata saranno postati anche sul Voce del Verbo Stare, poiché lo stile e i contenuti rimarranno gli stessi. 

Oggi vi propongo una riflessione sul rapporto tra i giovani e l’ambiente, che potrete leggere cliccando sul link

https://tg24.sky.it/cronaca/2022/10/27/attivisti-ultima-generazione-perche

4 pensieri riguardo “I nostri figli che sporcano l’arte per amore dell’ambiente

  1. Molto bene per questa sua collaborazione “sistematica” con SkyTg24, che non potrà che amplificare i contenuti positivi, spesso originali e anticonvenzionali, di questo blog.
    Nello specifico, grazie per lo sguardo diverso, e più profondo, con cui ci fa osservare questi “nostri figli” che sporcano l’arte.

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    1. Grazie Gianni, raggiungere più persone accresce la responsabilità, ma anche il piacere di mettere a disposizione dei cittadini una psicologia che fonda la propria autorevolezza su una visione dell’uomo comprensibile e prossima alla sensibilità comune. Un caro saluto

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  2. In bocca al lupo per il suo progetto. Uso una parola che ho appreso, con un po’ di fatica a dire il vero, dai giovani. In questi giorni di festa siamo tutti a casa. I nostri giovani sono inquieti, come noi, ma in modo diverso. Parlano di progetti, di futuro e qualcosa delle loro parole sfugge. Questo articolo mi riporta a ripensare alle loro parole. Sono inquieti perché non hanno certezze e nello stesso tempo hanno voglia di fare. Il primo parla di progetti per raccogliere la plastica o di un viaggio in sud America per ‘ si sa mai fondare una scuola per bambini’ oppure, nonostante una carriera lavorativa brillante, mi ripete ‘non voglio passare la mia vita al servizio del profitto, ora imparo le regole del mercato e poi le voglio applicare al no profit’ Il secondo ha intrapreso gli studi universitari e spesso mi chiede che non capisce il motivo della sua ansia per tutto.
    Noi genitori ascoltiamo e cerchiamo di capire. Non è facile perché abbiamo un altro vissuto, underground dicono loro, eppure anche a noi, guardando il cielo che si tinge di rosa, ci è capitato di dire ‘possibile che stiamo distruggendo tutta questa bellezza?’
    La vita quotidiana scorre per tutti in modo ‘normale’ ma siamo turbati. Ognuno di noi ha bisogno di darsi delle risposte.
    La ringrazio per questo articolo perché ci aiuta a guardare in faccia questa inquietudine.
    Parlare ‘d’altro’ è lo sport preferito di questo periodo. Parlare ‘d’altro’ invece di raccontare la realtà e dare il giusto nome alle cose e persone. Parlare ‘d’altro’ è uno sport molto pericoloso. E’ quello che ha fatto costruire i campi di concentramento. Conviene ascoltare le nostre ansie, quelle dei ragazzi, gesti estremi compresi.

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    1. Cara Daniela, credo che il tuo commento valga più delle mie parole, il mondo giovanile è un deposito di futuro e, spesso, anche di ciò che abbiamo smarrito. Speriamo di non trattarli come abbiamo trattato il Pianeta. Grazie

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