La paura dell’omosessualità arriva dal passato remoto e fa sanguinare il presente

https://tg24.sky.it/cronaca/2022/11/14/omofobia-mondiali

8 pensieri riguardo “La paura dell’omosessualità arriva dal passato remoto e fa sanguinare il presente

    1. Su questo tema, cara Francesca, la confusione colpisce senza distinzione, ma la speranza arriva delle persone, tra le quale mi pare ti ponga anche tu, che sentono il dovere di interrogarsi. Grazie

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  1. Grazie Domenico, articolo diretto al punto.
    Quando ad un certo punto della mia vita ho capito che il rapporto tra singolo e società si gioca semplicemente nel far parte positivamente della società essendo ciò che si è, allora è diventato tutto più semplice e limpido. O almeno lo è diventato il mio sguardo. La vita è rimasta complicata, ma questo è un altro discorso.

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    1. Così dovrebbe essere, cara Giulia, tutti abbiamo diritto di disporre della nostra essitenza senza che alcuno si sotituisca a noi, a meno che il nostro agire non interferisca con gli interessi dei simili. Certa, non possiamo semplificarla, ma se si rispettasse la condizione appena enunciata, diventerebbe più semplice automaticamente. Grazie

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  2. Caro dottore, mi permetta una incursione nella cronaca locale. Il Consiglio comunale di Milano ha infatti approvato giovedì 3 novembre una mozione per il contrasto e la messa al bando delle cosiddette “terapie di conversione“, il cui obiettivo è quello di cambiare – o meglio andare a curare, come se si trattasse di una malattia – l’orientamento sessuale o l’identità di genere di una persona Lgbtq+, per riportarla nella sfera della cosi detta “eteronormatività”. In Italia, secondo gli studi, ne sarebbe vittima almeno un giovane Lgbtq+ su dieci.
    La mozione è passata con 25 voti a favore, 5 contrari e 4 astenuti. La buona notizia è che è passata, la meno buona sono quei voti contrari o astenuti. Non mi interessa a chi vadano intestate queste posizioni, ma cio’ che emerge: parole come le sue, con un basamento totalmente scientifico, devono essere divulgate e ancora divulgate.

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    1. Caro Gianni, nelle sue parole si coglie la consapevolezza delle persone che si collocano al di qua di quella linea di
      demarcazione che separa gli istinti dalla ragione, chiunque siano coloro che si sono rifiutati di approvare quella delibera, non l’hanno attraversata quella linea, rimanendo saldamente dalla parte degli istinti o delle convenienze di parte. Loro continueranno a credere che il problema siano gli omosessuali, mentre lei e le persone che pensano secondo ragione e civiltà, sanno con certezza che quei renitenti sono un pericolo per la giustizia e i diritti. Io sto dalla sua parte e, mi creda, siamo la maggioranza. Sarebbe un atto imperdonabile cedere a questi uomini e donne che si sono attardati sulla strada del progresso civile. La ringrazio di cuore

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  3. Buonasera dott. Barrilà,

    Come sempre ha portato esempi chiari e concreti, su un argomento a me caro.

    Vorrei contribuire con un mio esempio recente: alla messa di paese, il parroco è stato sostituito da un suo pari, di un’altra parrocchia (lontana non so se nello spazio, ma sicuramente nel tempo, precisamente nel medioevo).
    Si è lanciato in una omelia centrata sulla condanna della promiscuità sessuale e del “gender”, a suo dire argomenti di moda, accostati poi con un volo pindarico agli animali, il possesso dei quali non deve essere un capriccio e con un sesso biologico che non può essere cambiato a piacimento.
    Oltre che imbarazzante, è stato particolarmente diseducativo; chissà se questa persona scoprirà mai il vero “barometro della normalità”; trovo inoltre che dire parole così fuori luogo, oltretutto da un pulpito, sia una grossa aggravante.

    Un abbraccio

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    1. Mi spiace Mattia, ci sono troppe persone nel clero che fanno di tutto per sembrare fuori posto, e spesso lo sono. Quello che appare preoccupante è che quando la fonte di un giudizio viene percepita come autorevole, il livello di complicazione del tema toccato si accresce in modo esponenziale, come se non bastassero le quote fisiologiche del quale è già gravato. L’opinione personale venduta da un pulpito come verità assoluta, che già di per sé è un atto di vigliaccheria, si trasforma, oltre che in un danno per chi ne è colpito, in una somma ingiustizia verso la causa stessa di cui il sacerdote, nel caso specifico è testimone. Un debacle per tutti, anche per il fondatore della religione cattolica, che si è speso molto, anti tutto, per affermare valori e principi che spesso sono nascosti dalla mediocrità umana di una buona fetta di ministri. Un abbraccio a te

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