“Sembrerà assurdo, ma io ringrazio ogni giorno quella donna che ha scelto di lasciarmi in ospedale: così, oltre alla vita biologica, mi ha donato il futuro. La scelta della mamma di Enea va rispettata. ”
Questa è la testimonianza di una donna che racconta la sua esperienza di figlia adottiva, pubblicata in una lettera ieri sul Corriere della Sera.
La vita e il niente non sono paragonabili, bisogna lasciare aperte tutte le porte alla vita, evitando le contrapposizoni ideologiche e le relative prepotenze. Prima si accoglie, senza guardare il “passaporto”, poi si discute, se è proprio necessario farlo. Un caro saluto
Ottimo articolo Domenico, grazie mille.
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Grazie per averlo letto. Un caro saluto
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“Sembrerà assurdo, ma io ringrazio ogni giorno quella donna che ha scelto di lasciarmi in ospedale: così, oltre alla vita biologica, mi ha donato il futuro. La scelta della mamma di Enea va rispettata. ”
Questa è la testimonianza di una donna che racconta la sua esperienza di figlia adottiva, pubblicata in una lettera ieri sul Corriere della Sera.
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La vita e il niente non sono paragonabili, bisogna lasciare aperte tutte le porte alla vita, evitando le contrapposizoni ideologiche e le relative prepotenze. Prima si accoglie, senza guardare il “passaporto”, poi si discute, se è proprio necessario farlo. Un caro saluto
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