Il chiodo fisso della libido tradisce la psicologia e la persona

Nei giorni scorsi mi trovavo in Calabria per una serie di interventi pubblici. Al termine di uno di questi si è avvicinata una giovane madre: “Vorrei ringraziarla, perché durante la sua esposizione credo di avere capito la ragione per la quale sto rovinando il rapporto col mio bambino di 5 anni”.La platea delle conferenze diContinua a leggere “Il chiodo fisso della libido tradisce la psicologia e la persona”

Insegnare a ricordare è necessario. Lo sarà sempre più

Vado in cerca dei ricordi di infanzia più remoti, quando svolgo la mia attività clinica. Come i fisici che cercano di esplorare i millisecondi successivi all’esplosione da cui è nato tutto. I ricordi remoti sono, secondo Alfred Adler, una porta d’ingresso decisiva alla vita mentale, insieme ai sogni e al racconto soggettivo delle relazioni familiari.Continua a leggere “Insegnare a ricordare è necessario. Lo sarà sempre più”

Abusi di soggettività. La difficile arte di bussare con garbo alla porta dell’infanzia.

Stig Dagerman, in poche righe, e forse senza volerlo, descrive la più mastodontica sovrapposizione di mondi a noi nota. Quelli degli adulti su quelli dei piccoli. “Mettiamo che siano le sette di sera. Fuori è tutto buio. Certi animali si addormentano, mentre altri si svegliamo e si addentrano nel bosco. Tu hai costruito sul pavimentoContinua a leggere “Abusi di soggettività. La difficile arte di bussare con garbo alla porta dell’infanzia.”

Adulti velocissimi, ma nascosti dietro l’alibi dell’ineluttabilità

In uno dei commenti apparsi in calce al post precedente, a proposito di velocità, un’insegnante della scuola dell’infanzia, Antonella, c’è un passaggio dirimente, quando si parla dei bambini che finalmente escono in giardino, e dopo avere scaricato tutte le tensioni indotte da ciò che si muove intorno alle loro piccole esistenze, riprendono la propria identità,Continua a leggere “Adulti velocissimi, ma nascosti dietro l’alibi dell’ineluttabilità”

Veloci, Troppo veloci. Il prezzo esistenziale dell’accelerazione

Intorno e dentro di noi il tributo che paghiamo ogni giorno, da quando abbiamo voluto dimenticare che la velocità è minaccia, decidendo di trasformarla in anestetico.Ora possiamo, finalmente, correre senza sentire il dolore nei piedi, anzi nell’anima, perché la frenesia ci offre la possibilità di non vedere, dunque di non porci problemi di sorta, sianoContinua a leggere “Veloci, Troppo veloci. Il prezzo esistenziale dell’accelerazione”

Noi e la tecnologia. E perché questo blog non sarà social

“Voce del verbo Stare” non sarà postato sui social, almeno dal sottoscritto, pure avendo chiaro che questo significa ridurre considerevolmente la platea.Una scelta consapevole e non motivata da incompatibilità col mezzo. Lo scorso anno, infatti, un prestigioso ospedale italiano, mi aveva chiesto di produrre quattro brevi video, per ringraziare i donatori che avevano permesso l’aperturaContinua a leggere “Noi e la tecnologia. E perché questo blog non sarà social”

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Cosa nasconde la paura dell’omosessualità

C’è un dispositivo molto banale dietro l’omofobia, quella distorsione di noi stessi senza la quale faticheremmo a trovare qualcuno disposto a lucrare sulla diversità, spacciandola per “irregolarità”, patologia, vizio, attacco alle tradizioni. Negli ultimi giorni abbiamo toccato con mano quanto il problema sia esteso, irrazionale, e quanto abbia infiltrato persino le istituzioni.Un dispositivo, dicevamo. PiuttostoContinua a leggere “Cosa nasconde la paura dell’omosessualità”

Viola e la morte visitano la scuola

L’imprevisto, lo dice il nome che gli diamo, ci coglie di sorpresa.La morte di una ragazza di 17 anni ancora di più.Studiava all’Istituto Marco Polo di Firenze, un luogo abitato da persone speciali, che amano il loro lavoro e ciò che studiano, dove sono stato di recente, confrontandomi, nell’arco di 24 ore, con tutte leContinua a leggere “Viola e la morte visitano la scuola”

Una premessa necessaria

Parleremo di psicologia ossia di normalità, perché questa disciplina è nata per studiare la normalità. Non vedo un mondo invaso dalla patologia, in tutti questi anni non mi è mai accaduto. Vedo, questo sì, disagio, sofferenza, vissuti e timori di inadeguatezza, altri nomi della normalità. Si può parlare di psicologia pacatamente, senza farla diventare laContinua a leggere “Una premessa necessaria”

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